sabato 6 dicembre 2014

Prossima Fermata: ONE OK ROCK a Milano




Una delle foto che più sta girando dal dopo concerto, mostra l'entusiasmo, l'energia e quanto questo gruppo giapponese sia amato dai suoi fans. Se dovessi scegliere una parola chiave sarebbe sicuramente EMOZIONI.








(siamo state marchiate, ladies&gentlemen sono la n°32 -Ale è il 30- ciò vuol dire che, pur essendo arrivate alle 8.30, c'erano già 29 persone accampate davanti a noi)














Dopo 24h sveglia, dopo aver passato 10 ore ad aspettare (con la compagnia migliore che potessi desiderare), un té e una benagol più tardi posso dire che è stata un'esperienza stupenda, così giusto per quantificare, perché se volessi essere precisa l'aggettivo stupendo non riesce a racchiudere tutte le emozioni, la meraviglia, il divertimento provato.
Quasi è difficile inglombare in parole sensazioni tanto sfuggevoli e se ci ripenso mi emoziono, mi sciolgo, non solo per i ricordi del concerto ma anche perché i ONE OK ROCK sono la musica della mia estate in Giappone.
Ascoltare qualcuno tutti i giorni, legare ricordi preziosi alle sue canzoni e poi ritrovarselo davanti per un momento ti spiazza "Non ci posso credere"
Tu sai che dietro quel file mp3 ci sono delle persone, lo sai benissimo logicamente, quando ti infili le cuffie e premi play sai che faccia hanno, come si chiamano, come il gruppo è nato, la logica c'è ma le emozioni davvero se ne fregano.









Sono stata spinta, presa a gomitate, schiacciata che manco un lottatore di WWE -e diciamocelo avrei volentieri fatto fuori la ragazza straniera alla mia sinistra, meraviglioso esempio di inciviltà- ma non ho ceduto di un millimetro nella mia posizione in seconda fila, perché poi un concerto da cui si esce senza acciacchi vuol dire che non è stato un buon concerto e allora non mi dispiace essere un poco dolorante, lo posso fare, lo voglio fare: dare gomitate, prendermi le gomitate ma insieme anche tutte le emozioni.

Potrei scrivere una novella Divina Commedia ( o forse essendo gli OOR giapponesi, un novello Genji Monogatari) su quanto loro siano stati fantastici e su quanto quel "Siete i fans migliori che abbiamo avuto finora"  mi causi compiacimento (noi italiani ci mettiamo l'anima, il cuore e l'originalità quando amiamo veramente qualcosa, 'cause "you guys are the best in this tour actually" and "Italian are fucking awesome" cit. Taka, e uno dopo ciò si sente figo inside), su quanto vedere Taka cantare avvolto nella bandiera italiana firmata da tutti i fans e Toru suonare la chitarra -anche questa regalata dai fans- con sopra anche il mio nome sia stato magnifico .






Io sono tornata a casa con nuovi meravigliosi ricordi e spero anche la band, che il pubblico italiano li abbia fatti emozionare, li abbia sorpresi:
Taka, che fa il buffone ma è una persona riservata e si diverte a trollarci tutti scattandoci foto a tradimento da dietro i vetri oscurati del bus per poi metterle su Instagram  e farci scoprire che si è svegliato ma che dal bus non esce perché gli gira così, lui nanetto concentrato di talenti e figaggine che quando si è degnato di mettere il naso fuori era più imbottito dell'omino Michelin.
Toru che sembra tutto lui e saluta come la Regina Elisabetta, ma alla fine è il più espansivo del gruppo, le sue passerelle -perché io so bello- con quel suo sorriso che sembra il sole che sorge sulle campagne cosparse di rugiada delle pubblicità della Mulino Bianco mi rimarranno nel cuore.
Ryota così sciallo che pare non avere una sola preoccupazione e il suo andi tranquillo che lo fa camminare piano piano da un punto A a un punto B dandoci tutto il tempo di vederlo, rivederlo, rimirarlo, perché lui è Mr addominale e a noi ce piace.









E Tomo, che è il più grande ma anche il più tenero tra i 4, ci riserva un sorriso timido e dolce che fa sospirare i cuori, cantare gli angeli e scommetto che da qualche parte nel mondo qualcuno sta scrivendo struggenti poesie d'amore al riguardo che verranno tramandare ai posteri: oh Tomo e i suoi sorrisi.











Potrei poi dilungarmi in sdelinquimenti da fan disagiata in cui "Taka è Taka" che è per me frase che dice tutto, non ha bisogno di aggiunte: due volte il suo nome e in mezzo il verbo essere, perchè lui con il suo visino da giappino e la sua voce -accidenti CHE voce- ti manda in KO e non ci sono storie, è così, stop.
in cui "oddio Toru uscendo dal concerto mi è passato a 10cm di distanza e io mi sono limitata a sorridere come un mongola perché il giapponese non l'ho mica studiato per 3 anni -no no- e anche un お疲れ様でした risultava complicato in quel momento"
in cui "Ryota ha passato il concerto mezzo nudo e simili visioni mistiche ti fanno acquistare 10 decimi ad ogni occhio, stile Gesù e i miracolati"
in cui "Tomo è stato così bravo che, pur essendo il batterista -posizione notoriamente sfigatella in un gruppo- si è beccato una fraccata di applausi"
 








E loro tutti assieme hanno suonato, hanno cantato, hanno creato uno spettacolo degno di questo nome, pieno di energia, da brividi. Il mio cuore batteva a mille mentre la voce seguiva le parole delle canzoni e Taka saltava da una parte all'altra, si fermava, sorrideva, ci guardava, con quei suoi occhi di una tonalità di nero che solo un giapponese potrebbe avere. Una carica, una botta di adrenalina, è strano come certe persone abbiano il carisma per creare tutto ciò. Come posso dimenticare, non posso dimenticare, loro sono fatti per essere ricordati.
E la speranza è quella di rivederli, magari questa volta a casa loro, alla Yokohama Arena (dove Pierce viene suonata con pianoforte e violini e le cose si fanno in grande) e allora vorrà dire che due cose belle contemporaneamente si staranno       avverando.





Ho fatto un pò di video e mi scuso se la qualità non è il massimo, e dicendo che non è il massimo mi sto facendo un complimento, perché tra le persone alte in prima fila, tra le mani e tutti gli spintoni affermare che la qualità non è un granché è essere ottimisti. Ma diciamo che mi reputo soddisfatta anche solo se non vi faccio venire il mal di mare o un attacco epilettico guardandoli, quindi tanto love -ho fatto del mio meglio lo giuro- e sono felice di essermi portata a casa pezzettini di concerto e di condividerli con voi (e poi con tutto l'ondeggiare del video potrete sentirvi per davvero in mezzo alla folla ... ecco rigirando la frittata: non è che i video sono pessimi è che ho realizzato dei mini film in 5D solo per voi, vi manca solo la puzza di sudore ed è come essere al concerto vero e proprio).

Mentre per le foto ringrazio la gentilissima Gessica che era in prima fila davanti a me e aveva una piccola Reflex anni luce avanti alla mia miseranda compatta ( il merito della foto di Toru che cammina sciantoso va invece a Tania). 








































































































































































P.S: loro che dopo il concerto ci salutavano da dentro il bus con la luce dei cellulari (perché i vetri erano oscurati e non avremmo visto niente altrimenti) e Taka che si è messo al finestrino a fare ciao ciao con la manina per mezzora sono state due cose tenerissime, e niente, sono degli amori e io sono una fan scema dal cuore tenero che si sta di nuovo facendo prendere dalle palpitazioni.


P.P.S: un grazie speciale a tutte le persone con cui ho avuto l'occasione di chiacchierare, ci sono anche fans meravigliosi per fortuna, non solo spintonatori pazzoidi dalla faccia tosta.

Se non conoscete i ONE OK ROCK cosa aspettate? Correte a rimediare! Subito su youtube a farvi una maratonata di canzoni 
Mentre se già li conoscevate e amavate allora potrete capire e tenere compagnia alla mia precaria salute mentale post concerto; sono stati FANTASTICI e non vedo l'ora di rivederli!!!  







A conclusione di questo post metto quella che per me è una chicca *altrimenti chiamata il video più bello del mondo ommioddio posso morire in pace*, perché c'è quel patatino di Taka che esce a prendere la chitarra firmata e regalata dai fans italiani al gruppo, lui passa carino e dice di tenere d'occhio il suo Instagram (poco dopo carica infatti Wherever you are suonata proprio con quella chitarra). Sono o non sono degli amori?
Rispondo io: sì, lo sono ... e ora giuro che la pianto definitivamente di sbrodolare amore per loro (o quanto meno continuerò a farlo privatamente).








Per questa meraviglia di video ringrazio invece Ilaria (altra simpatica e gentilissima vicina di posto)
















































Se i ONE OK ROCK vi sono piaciuti correte a ritmo di rock fino alla mia pagina di faccialibro e mipiacciatela  ;) Ci vediamo alla Prossima Fermata!!! 




























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